LA STORIA DEL NOSTRO GRUPPO
“ALPIN DE MOTA” è un’espressione ironica usata talora dagli alpini dell’area montana e pedemontana per definire – scherzosamente ma non troppo –
i commilitoni della “bassa”, della zona di Motta per l’appunto e di distinguerli da quelli “veraci”, i montanari.
Ed invece che gli alpini di Motta di Livenza e della sua zona siano alpini “di marca” lo dimostra la vitalità del gruppo che oggi conta 252 soci e lo dimostra ancor più la storia personale di molti alpini di questo territorio: i molti caduti nei diversi fronti delle due grandi guerre, alcuni dei quali decorati al Valor Militare, reduci di Russia come Bruno Zanni, Luigi Citton, Sante Zaghis, Angelo e Antonio Tonon, Luigi Nemoli e Isaia Pasianotto e figure semplici e generose come Mario Bucciol e Alvaro Bortolin.
Il gruppo che comprende gli alpini in congedo dei comuni di Motta, Meduna ed altri centri vicini, è stato fondato nel 1934 ed è stato ricostituito nel 1942 ed una seconda volta nel 1962 con capogruppo il prof. Mario Altarui, fondatore fra l’altro di “Fameja Alpina” e del “Bosco delle Penne Mozze”. Nell’incarico si sono poi succeduti Attivo Quaglia, Rino Zambon, Franco Buosi e Pietro Bellina e Renzo Pesce, già segretario del gruppo fino dalla rifondazione. Attuale capogruppo è Roberto Beltrame.
I documenti del 1934 mostrano l’allora capogruppo Pierfortunato Bottegal con i primi iscritti alla “ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI – SOTTO L’ALTO PATROCINIO DI S.A. R. IL PRINCIPE DI PIEMONTE” e su questi troviamo: Giovanni Donandon di Giacomo, Lino Nobile di Francesco, Andrighetto Francesco di Giuseppe, Bello Antonio fu Giacomo, Quaglia Attivo di Osvaldo, divenuto poi capogruppo, ed altri ancora.
Nel 1942 il M.llo Attivo Quaglia tentò la ricostituzione del Gruppo formando l’allora "Plotone” alpini in congedo di Motta di Livenza “Compagnia di Oderzo” – “Battaglione di Treviso” – “10° Reggimento Alpini”, così si “trasformò” l’A.N.A. in quel periodo di storia. Assieme a lui c'erano diversi alpini già presenti nel 1934 e nuovi iscritti come: Bonetti Giulio, Scarpa Pietro, Zuliani Luigi, Capovilla Giovanni, Travani Enrico, Cavezzan Guido ed altri ancora, per un totale di 22 iscritti, ma il Gruppo non trovò la continuità dovuta e se ne persero le tracce.
Nel febbraio del 1962 il Prof. Mario Altarui, coadiuvato da Renzo Pesce, prese l'iniziativa per una seconda ricostituzione trovando subito disponibile il M.llo Attivo Quaglia che custodiva gelosamente il gagliardetto del 1934 (visibile in sede).
Anche qui ci sono ancora alcuni alpini già presenti nel 1934 e nel 1942 ed alla ricostituzione aderiscono anche diversi reduci dall'ultima guerra; una particolare citazione per Mons. Ferruccio Zornitta, allora arciprete di Motta, valoroso combattente alpino dell'Ortigara, e per i reduci dalla Russia come: Zanni Bruno, Citton Luigi, Antonio e Angelo Tonon, Zanghis Sante, Nemoli Luigi, Cavasin Pietro e Isaia Pasianotto. Quest’ultimo sia era iscritto “via posta area” sebbene in quel periodo fosse ancora emigrato in Venezuela.
Totale n.32 iscritti
Il Gruppo comprendeva alpini di Cessalto, Meduna di Livenza, Chiarano e Gorgo al Monticano; questi ultimi due successivamente hanno costituito un loro gruppo.
Il 21 ottobre 1962 con una Adunata Provinciale (la cronaca è pubblicata su Fameja Alpina) il Gruppo rinasceva ufficialmente e Mons. Zornitta ne celebrava la SS.Messa nel Duomo di Motta di Livenza benedendo il nuovo gagliardetto (tutt’ora custodito in sede).
- Alfiere Egidio Meneghini
- Madrina la Signora Agnolon Antonia vedova del Ser.Magg.Tolot Luigi caduto sul fronte russo.
Grazie ai vari capigruppo che succedettero da Attivo Quaglia ad oggi, il Gruppo ha percorso questi 40 anni con grande impegno, partecipazione ed altruismo:
1966 - Alluvione
i soci di Motta di Livenza e di Meduna di Livenza subirono ingenti danni e la Sezione di Treviso inviò un contributo in denaro; successivamente il consiglio sezionale deliberava di esonerare gli alpini del gruppo di Motta di Livenza di pagare il bollino per il 1967 ma gli alpini di Motta di Livenza rinunciavano a questo beneficio considerando che la sezione in quell'anno aveva l'impegno di organizzare l'adunata nazionale e questo gesto voleva essere un modesto contributo per questo grande impegno sezionale. In quell’anno il Gruppo riuscì ad organizzare la befana per i bambini dei soci distribuendo indumenti, giocattoli e caramelle.
1968 - 25° della Battaglia di Nikolajewka
la cerimonia svoltasi a Meduna di Livenza per onorare il cap.magg. Olivo Maronese medaglia d’oro del fronte russo – apparteneva al 3° Art.da Montagna Julia – 1° btr.; nella stessa batteria c'era anche Sante Zaghis, socio rifondatore. Presente la fanfara del 3°art. - un picchetto armato ed un drappello di 20 art. alpini fra sottufficiali e ufficiali guidati dal ten. col.Monzani decorato di medaglia d'argento e già comandante del cap.magg.Maronese. Venne consegnata ad ogni scolaresca del comune di Meduna di Livenza la motivazione della m.o. riportata su tavoletta.
1976 - terremoto del Friuli
il ns. gruppo attraverso il capogruppo dà supporto al 10° cantiere di Pinzano al Tagliamento fornendo attrezzature. Collabora con l'ente comunale di assistenza del comune di Motta di Livenza che, presso Villa Rieti a Villanova, ha dato ospitalità per oltre un anno ad un gruppo di anziani del comune di Forgaria del Friuli
1982 - ventennale della ricostituzione
gli alpini di Motta di Livenza realizzano al piano terra della ex scuola di avviamento agricola - successivamente anche scuola di disegno e mestieri L.Rocco – la propria sede che mettono a disposizione di tutte le Ass.ni d'Arma di Motta.
Ereggono un pennone alzabandiera nell'area dell'asilo monumento ai caduti e con la collaborazione dell'Amm. ne Comunale; stampa un fascicolo riportante i nomi dei caduti per la patria 1915/18 - 1940/45 dove per ognuno dei caduti viene riportato la data di nascita - il corpo di appartenenza - il luogo e la causa del decesso e nel caso di decorazione la motivazione.
1988 - Fontanelle “casa per tossicodipendenti”
il nostro gruppo é fra i più attivi, partecipa ai lavori con numerosi soci, elargisce un contributo in denaro e provvede varie attrezzature per i laboratori – hanno frequentato il cantiere anche molti allievi della Scuola Proff.le. L.Rocco con particolare intervento per la realizzazione dell'impianto elettrico e con l’impegno dell’alpino Dalla Torre
1992 - intervento sociale
il gruppo trasforma una “boschetta” abbandonata in un'area verde attrezzata ed un campo per bocce presso il Patronato Don Bosco
1996/1998 - interventi sociali in Oderzo e Motta
un particolare impegno del gruppo in questi tre anni.
Il gruppo partecipa ai turni di lavoro presso il cantiere di Oderzo dove gli alpini, della Sinistra Piave in particolare, ma anche altri dell’intera Sezione, sono impegnati nella ristrutturazione di un immobile destinato ai disabili gravi del nostro territorio.
Sotto la dirigenza dell’allora capogruppo Renzo Pesce, ha dato avvio al progetto del "cason"; impegno concluso nell'aprile 98, donato al comune e destinato ad essere un “centro sociale” per le varie iniziative mottensi oltre che ad essere la sede del gruppo
Nella circostanza dell'inaugurazione, alla presenza del Presidente Naz.le Caprioli, viene allestito, con la collaborazione del Circolo dell'Immagine "La Loggia", la mostra-rassegna nazionale del volontariato e della solidarietà alpina – della quale è stato stampato un catalogo – che riporta foto e descrizione delle opere di maggior significato realizzate dagli alpini sia sul territorio nazionale che internazionale. Mostra itinerante che è stata esposta, su richiesta della sede nazionale, alla Adunata di Cremona, a Genova per la “partita del cuore” ed al Vigorelli di Milano in occasione dei tre giorni sulla “solidarietà alpina”.
Con l'attivazione del Centro Sociale "El Cason" il Gruppo, attraverso specifica convenzione con il comune di Motta di Livenza, si è impegnato per la manutenzione dei 40 mila mq di area verde del “Parco Sant’Antonino” - questo grande servizio alla comunità viene svolto con ammirevole / periodico impegno e gratuitamente.
1999 - Protezione Civile
l’impegno civile continua e si consolida con la squadra di protezione civile.
il gruppo forma una squadra di protezione civile, anche con l'adesione di amici degli alpini, fra questi alcuni componenti dei "cavalieri dell'etere" - gruppo specializzato nella trasmissione radio.
si convenziona con l’amm.ne comunale e partecipa:
- alle operazioni di soccorso nella alluvione in Valle d’Aosta
- lavori ripristino delle gallerie della guerra sul laganzoi
- a tutte le esercitazioni provinciali
- alle iniziative locali
- si fà promotore di un’esercitazione extra-comuanle mirata al problema dell’alluvione;
- risponde sempre positivamente a tutte le chiamate del comune di Motta di Livenza per la sorveglianza degli argini nei momenti di piena e, per ultima, l’ispezione con sommozzatori alle “porte vinciane” confluenza tra il ramo vecchio con la Livenza;
- ha organizzato, per fine marzo 2003, a Motta di Livenza l'esercitazione sezionale denominata "Livenza 2003" con la specificità di intervento sul fiume;
- nel 2004 ha presentato alla attenzione dell'Amministrazione Comunale di Motta di Livenza il Piano Comunale di Emergenza a rischio idraulico; redatto sulla base delle indicazioni per i piani di protezione civile della Regione Veneto, prevede i sistemi di allertamento dei volontari e la gestione dell'emergenza in caso di pericolo di alluvione - rischio presente nel nostro territorio in maniera inequivocabile;
- ha da poco allestito e gestisce la nuova Sede Operativa (Ufficio Comunale della Protezione Civile) in collaborazione con l'Amministrazione Comunale e secondo le previsioni del Piano Comunale di Emergenza.
altre:
sono molte le attività associative, di intervento civile e di solidarietà dove gli alpini di Motta di Livenza sono presenti, si a livello locale che sezionale, ne facciamo citazione in particolare di alcune:
- da molti anni il gruppo partecipa alla raccolta di fondi per l'ADMO;
- dal 1991, assieme al CAI, organizza la "PEDALATA DELLA SOLIDARIETÀ “ manifestazione finalizzata alla raccolta di fondi per la gestione della "Casa 2 - Via di Natale" presso il C.R.O. di Aviano;
- dal 2001, a metà luglio circa, organizza al Cason una serata conviviale denominata "Aiutiamo la Speranza" dove il ricavato và devoluto in beneficenza a privati, enti e/o istituzioni sensibili a problemi legati alla disabilità;
- nel 2003 è stata indetta una borsa di studio riservata ai giovani alunni e studenti delle Scuole e degli Istituti Superiori e Professionali di Motta di Livenza, ed intitolata all' “Alpino Alvaro Bortolin”;
questa memoria non sarà priva di qualche dimenticanza e/o imprecisione, ma é stata redatta con l'intenzione di proporre alla attenzione della società lo spirito che anima gli alpini di ieri di oggi e anche di domani ricordando le parole del Presidente Nazionale Caprioli e pronunciate in occasione dell'inaugurazione del Cason
i commilitoni della “bassa”, della zona di Motta per l’appunto e di distinguerli da quelli “veraci”, i montanari.
Ed invece che gli alpini di Motta di Livenza e della sua zona siano alpini “di marca” lo dimostra la vitalità del gruppo che oggi conta 252 soci e lo dimostra ancor più la storia personale di molti alpini di questo territorio: i molti caduti nei diversi fronti delle due grandi guerre, alcuni dei quali decorati al Valor Militare, reduci di Russia come Bruno Zanni, Luigi Citton, Sante Zaghis, Angelo e Antonio Tonon, Luigi Nemoli e Isaia Pasianotto e figure semplici e generose come Mario Bucciol e Alvaro Bortolin.
Il gruppo che comprende gli alpini in congedo dei comuni di Motta, Meduna ed altri centri vicini, è stato fondato nel 1934 ed è stato ricostituito nel 1942 ed una seconda volta nel 1962 con capogruppo il prof. Mario Altarui, fondatore fra l’altro di “Fameja Alpina” e del “Bosco delle Penne Mozze”. Nell’incarico si sono poi succeduti Attivo Quaglia, Rino Zambon, Franco Buosi e Pietro Bellina e Renzo Pesce, già segretario del gruppo fino dalla rifondazione. Attuale capogruppo è Roberto Beltrame.
I documenti del 1934 mostrano l’allora capogruppo Pierfortunato Bottegal con i primi iscritti alla “ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI – SOTTO L’ALTO PATROCINIO DI S.A. R. IL PRINCIPE DI PIEMONTE” e su questi troviamo: Giovanni Donandon di Giacomo, Lino Nobile di Francesco, Andrighetto Francesco di Giuseppe, Bello Antonio fu Giacomo, Quaglia Attivo di Osvaldo, divenuto poi capogruppo, ed altri ancora.
Nel 1942 il M.llo Attivo Quaglia tentò la ricostituzione del Gruppo formando l’allora "Plotone” alpini in congedo di Motta di Livenza “Compagnia di Oderzo” – “Battaglione di Treviso” – “10° Reggimento Alpini”, così si “trasformò” l’A.N.A. in quel periodo di storia. Assieme a lui c'erano diversi alpini già presenti nel 1934 e nuovi iscritti come: Bonetti Giulio, Scarpa Pietro, Zuliani Luigi, Capovilla Giovanni, Travani Enrico, Cavezzan Guido ed altri ancora, per un totale di 22 iscritti, ma il Gruppo non trovò la continuità dovuta e se ne persero le tracce.
Nel febbraio del 1962 il Prof. Mario Altarui, coadiuvato da Renzo Pesce, prese l'iniziativa per una seconda ricostituzione trovando subito disponibile il M.llo Attivo Quaglia che custodiva gelosamente il gagliardetto del 1934 (visibile in sede).
Anche qui ci sono ancora alcuni alpini già presenti nel 1934 e nel 1942 ed alla ricostituzione aderiscono anche diversi reduci dall'ultima guerra; una particolare citazione per Mons. Ferruccio Zornitta, allora arciprete di Motta, valoroso combattente alpino dell'Ortigara, e per i reduci dalla Russia come: Zanni Bruno, Citton Luigi, Antonio e Angelo Tonon, Zanghis Sante, Nemoli Luigi, Cavasin Pietro e Isaia Pasianotto. Quest’ultimo sia era iscritto “via posta area” sebbene in quel periodo fosse ancora emigrato in Venezuela.
Totale n.32 iscritti
Il Gruppo comprendeva alpini di Cessalto, Meduna di Livenza, Chiarano e Gorgo al Monticano; questi ultimi due successivamente hanno costituito un loro gruppo.
Il 21 ottobre 1962 con una Adunata Provinciale (la cronaca è pubblicata su Fameja Alpina) il Gruppo rinasceva ufficialmente e Mons. Zornitta ne celebrava la SS.Messa nel Duomo di Motta di Livenza benedendo il nuovo gagliardetto (tutt’ora custodito in sede).
-
-
Grazie ai vari capigruppo che succedettero da Attivo Quaglia ad oggi, il Gruppo ha percorso questi 40 anni con grande impegno, partecipazione ed altruismo:
1966 -
i soci di Motta di Livenza e di Meduna di Livenza subirono ingenti danni e la Sezione di Treviso inviò un contributo in denaro; successivamente il consiglio sezionale deliberava di esonerare gli alpini del gruppo di Motta di Livenza di pagare il bollino per il 1967 ma gli alpini di Motta di Livenza rinunciavano a questo beneficio considerando che la sezione in quell'anno aveva l'impegno di organizzare l'adunata nazionale e questo gesto voleva essere un modesto contributo per questo grande impegno sezionale. In quell’anno il Gruppo riuscì ad organizzare la befana per i bambini dei soci distribuendo indumenti, giocattoli e caramelle.
1968 -
la cerimonia svoltasi a Meduna di Livenza per onorare il cap.magg. Olivo Maronese medaglia d’oro del fronte russo – apparteneva al 3° Art.da Montagna Julia – 1° btr.; nella stessa batteria c'era anche Sante Zaghis, socio rifondatore. Presente la fanfara del 3°art. -
1976 -
il ns. gruppo attraverso il capogruppo dà supporto al 10° cantiere di Pinzano al Tagliamento fornendo attrezzature. Collabora con l'ente comunale di assistenza del comune di Motta di Livenza che, presso Villa Rieti a Villanova, ha dato ospitalità per oltre un anno ad un gruppo di anziani del comune di Forgaria del Friuli
1982 -
gli alpini di Motta di Livenza realizzano al piano terra della ex scuola di avviamento agricola -
Ereggono un pennone alzabandiera nell'area dell'asilo monumento ai caduti e con la collaborazione dell'Amm. ne Comunale; stampa un fascicolo riportante i nomi dei caduti per la patria 1915/18 -
1988 -
il nostro gruppo é fra i più attivi, partecipa ai lavori con numerosi soci, elargisce un contributo in denaro e provvede varie attrezzature per i laboratori – hanno frequentato il cantiere anche molti allievi della Scuola Proff.le. L.Rocco con particolare intervento per la realizzazione dell'impianto elettrico e con l’impegno dell’alpino Dalla Torre
1992 -
il gruppo trasforma una “boschetta” abbandonata in un'area verde attrezzata ed un campo per bocce presso il Patronato Don Bosco
1996/1998 -
un particolare impegno del gruppo in questi tre anni.
Il gruppo partecipa ai turni di lavoro presso il cantiere di Oderzo dove gli alpini, della Sinistra Piave in particolare, ma anche altri dell’intera Sezione, sono impegnati nella ristrutturazione di un immobile destinato ai disabili gravi del nostro territorio.
Sotto la dirigenza dell’allora capogruppo Renzo Pesce, ha dato avvio al progetto del "cason"; impegno concluso nell'aprile 98, donato al comune e destinato ad essere un “centro sociale” per le varie iniziative mottensi oltre che ad essere la sede del gruppo
Nella circostanza dell'inaugurazione, alla presenza del Presidente Naz.le Caprioli, viene allestito, con la collaborazione del Circolo dell'Immagine "La Loggia", la mostra-
Con l'attivazione del Centro Sociale "El Cason" il Gruppo, attraverso specifica convenzione con il comune di Motta di Livenza, si è impegnato per la manutenzione dei 40 mila mq di area verde del “Parco Sant’Antonino” -
1999 -
l’impegno civile continua e si consolida con la squadra di protezione civile.
il gruppo forma una squadra di protezione civile, anche con l'adesione di amici degli alpini, fra questi alcuni componenti dei "cavalieri dell'etere" -
si convenziona con l’amm.ne comunale e partecipa:
-
-
-
-
-
-
-
-
-
altre:
sono molte le attività associative, di intervento civile e di solidarietà dove gli alpini di Motta di Livenza sono presenti, si a livello locale che sezionale, ne facciamo citazione in particolare di alcune:
-
-
-
-
questa memoria non sarà priva di qualche dimenticanza e/o imprecisione, ma é stata redatta con l'intenzione di proporre alla attenzione della società lo spirito che anima gli alpini di ieri di oggi e anche di domani ricordando le parole del Presidente Nazionale Caprioli e pronunciate in occasione dell'inaugurazione del Cason
“… un cuore per amare e le braccia per aiutare, questo e' l'alpino …”